Il 2025 si è aperto all’insegna dell’incertezza. Da un lato l’economia ha consolidato la crescita degli ultimi anni, l’inflazione è tornata sotto controllo e si va verso un allentamento monetario. Dall’altra parte pesano le tensioni geopolitiche e gli incrementi dei prezzi dell’energia, che gravano in particolare sul settore manifatturiero. Nonostante queste prospettive mantengano l’economia in bilico, sono emersi alcuni segnali positivi, che mettono in luce la reattività del sistema imprenditoriale ferrarese in questa fase delicata del ciclo economico. Stando alle elaborazioni fatte del centro studi di Confartigianato, guidato da Enrico Quintavalle, emergono tre dati ‘positivi’ che riguardano in particolare il sistema delle micro e piccole imprese artigiane del nostro territorio: calano gli infortuni nei luoghi di lavoro (e in particolare nelle Pmi artigiane) registrando un valore di contrazione che quasi triplica quello registrato a livello emiliano-romagnolo; sale il flusso turistico dei gruppi stranieri nel nostro territorio (a dispetto di molte narrazioni) anche in questo caso con un ritmo di molto superiore a quello registrato sul piano regionale e, da ultimo, si segnala (nei primi nove mesi dello scorso anno) un aumento del valore legato all’export nel comparto manifatturiero nella fattispecie verso il mercato statunitense. A dimostrazione di come, l’Alleanza Atlantica, passi anche dagli scambi economici con il nostro Paese e la nostra provincia. Ma andiamo con ordine. Infortuni. Lo scorso anno – il dato non è ancora consolidato, ma è aggiornato con le ultime notizie a disposizione del centro studi – le denunce per infortunio nella provincia di Ferrara sono scese di quasi tre punti percentuali (-2,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Un calo che quasi triplica i valori registrati a livello regionale. In Emilia-Romagna, infatti, il valore della contrazione sugli infortuni si ferma all’1,1%. In termini assoluti, il nostro territorio passa dai 4.291 infortuni del 2023 ai 4.170 di quest’anno. Significa che il saldo negativo ammonta a 121 unità. Turismo. Nel 2024 la domanda turistica è sostenuta – in particolare – dalle presenze di turisti stranieri, che salgono dell’11,6% rispetto all’anno precedente e trainano la dinamica delle presenze turistiche totali in provincia di Ferrara (+4,8%, meglio del +3,6% medio regionale). Non solo. Questo dato conferma che la nostra provincia in termini di presenze turistiche ha ampiamente superati anche i livelli registrati prima dello scoppio della pandemia. Ancora una volta, Ferrara fa meglio della Regione, registrando un +8% rispetto al 2019 contro un risicato +0,5 registrato a livello emiliano-romagnolo. Export. Gli Stati Uniti si confermano un importante mercato di riferimento per l’export manifatturiero made in Ferrara. Gli Usa sono infatti il terzo mercato di sbocco dopo Germania e Francia, assorbendo il 13,9% del totale export manifatturiero per un valore di 223,6 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente l’export di Ferrara verso gli Usa cresce di un punto percentuale, in controtendenza rispetto agli altri principali paesi (-5,8% Germania e -14,1% Francia).
re. fe.
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