Cresce il mondo delle start-up in Italia.
Nel 2023 sono state circa 13.300 quelle registrate, molte delle quali attive nel campo dell’innovazione, intelligenza artificiale e sostenibilità. Naturale quindi, affacciarsi sul mercato internazionale, motivo per cui 24 giovani imprese italiane erano presenti ad uno degli eventi più importanti dedicati alla tecnologia: il Gitex Global di Dubai, che ha riservato un’apposita sezione al mondo start-up, l’Expand North Star. Tra le 800 aziende da tutto il mondo, una rappresentanza del nostro Paese era presente alla giostra tech di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, all’interno dello spazio dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, che ha allestito il Padiglione Italia, dove gli start-upper di casa nostra hanno presentato servizi e prodotti Made in Italy pronti all’export.
IL MERCATO
«Dubai è il centro dell’innovazione nel Medio Oriente ed è una porta per i mercati asiatici e l’Africa Orientale. Qui c’è una grande domanda per l’innovazione e la creatività italiane e soprattutto ci sono grandi investimenti nell’intelligenza artificiale e molte opportunità per le imprese italiane- spiega Lorenzo Fanara, ambasciatore italiano negli Emirati Arabi Uniti in visita all’Expand North Star- Ci sono circa 600 aziende italiane operative in questa parte del Paese, attive nel campo energetico, dei macchinari, dei mobili, dei beni di lusso. Come export nel primo semestre del 2024 abbiamo raggiunto i 3,8 miliardi di euro, una cifra storica. Per fare un esempio, esportiamo più nel mercato emiratino che in India».
Tra le 24 giovani imprese italiane presenti alla fiera di Dubai si respira aria di innovazione, come nel caso di Innova, fondata da Giuseppe Giorgiani, che da Milazzo in Sicilia due anni fa ha aperto una sede negli Emirati. «Abbiamo presentato in anteprima mondiale la nostra IA conversazionale per il turismo, creata per smart city e hotel. È una sorta di digital concierge, che aiuta il turista a visitare la città, raccogliendo le informazioni di visita ed elaborando un tour personalizzato». O ancora la badante digitale Olivia «che aiuta le persone che vivono da sole a casa, conversando con loro ed allo stesso tempo controlla lo stato di salute tramite smartwatch che esegue un check di alcuni parametri».
Da Rende, nel cosentino, è arrivata Altilia, spin-off del Cnr, anche quesa specializzata in IA generativa. «Sviluppiamo una piattaforma che serve alle aziende per automatizzare alcuni processi e attività, organizzando tutti i dati non strutturati, come documenti, immagini, testi, video e suoni che sono convertiti in testo e consultabili dagli operatori – spiega Massimo Ruffolo, ad di Altilia. Un esempio? – Nel campo delle assicurazioni sanitarie, tutta la documentazione inviata dal cliente per fare una valutazione e riguardante malattie pregresse, viene letta dal robot software in grado di eseguire una conversazione e consegnare ciò che viene chiesto».
CREATIVITÀ
Due giovani da Pisa sono arrivati alla Silicon Valley dove hanno perfezionato al loro invenzione, fino a Dubai per presentare Ganiga, un cestino smart che «analizza e divide i rifiuti, unendo robotica e IA – spiega Nicolas Zevoli, creatore e founder -. L’utente getta l’immondizia, l’IA riconosce il tipo di rifiuto, lo smista, calcola la CO2 risparmiata ed esegue la differenziazione fino al 95% di accuratezza. Per ora abbiamo realizzato cestini per uffici, aziende e casa, ed in futuro saremo nelle strade delle smart cities». Ma non c’è spazio solo per il tech, perché la creatività agli italiani di certo non manca. È il caso di un giovane napoletano, Gianmario Maione che ha esportato un dolce tipico della sua terra, il babà, sostituendo l’alcol, vietato nella religione musulmana: «Abbiamo creato un aroma dello stesso sapore del rum che viene unito all’impasto, senza l’aggiunta di conservanti chimici, ma lavorando solo sulla lievitazione, scadenza a 5 mesi. Il nostro dolce è molto apprezzato nella cultura araba, ma lo esportiamo anche in Canada e Germania e prossimamente negli Emirati Arabi».
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