Tutto come previsto. La Sezione Disciplinare del Tribunale Federale ha sanzionato la Turris con un -4 in classifica per il mancato pagamento degli oneri contributivi (91.003 euro) e delle ritenute Irpef (74.886 euro) entro la scadenza del 16 ottobre. La vicenda è ormai nota in ogni sua sfaccettatura, così come noto è che la Turris avrebbe potuto ottenere uno “sconto” sulla sanzione se la società si fosse attivata con un’istanza di rateizzo (limitatamente al debito dilazionabile, naturalmente). Circostanza, quest’ultima, evidenziata anche ad Ettore Capriola nel corso del famoso incontro con i tifosi di un paio di settimane fa, ma in quell’occasione il dirigente corallino non fornì alcuna risposta.
Per il club anche un’ammenda di 2.500 euro per il club.
La posizione di Ciro Giardino – Il “dirigente responsabile amministrazione, finanza e controllo” era stato deferito «per rispondere: della violazione degli artt. 4, comma 1, e 31, comma 1, del Codice di Giustizia per avere lo stesso, in data 16 ottobre 2024, sottoscritto e depositato presso la Co.Vi.So.C. una dichiarazione attestante circostanze non veridiche. Segnatamente per aver dichiarato che la società S.S. Turris Calcio s.r.l., alla data del 16 ottobre 2024, ha effettuato tutti i versamenti delle ritenute IRPEF, dei contributi INPS e delle ritenute IRPEF relative agli incentivi all’esodo, dovuti per le mensilità di luglio e agosto 2024».
È stato sanzionato con quattro mesi di inibizione. A dispetto di quanto riferito ai tifosi dallo stesso Capriola (che nel famoso confronto allo stadio respinse al mittente l’accusa di aver prodotto un documento non veridico, preannunciando opportuna attività difensiva), Ciro Giardino (insieme alla Procura) ha depositato una proposta di accordo (in sostanza ha patteggiato) contenente una sanzione ritenuta «congrua» dal Tribunale.
Stessa dinamica, insomma, già registrata settimane fa a proposito del caso fideiussione integrativa: anche in quel caso fu prima negata l’infrazione e poi preannunciata tutela nelle sedi opportune, ma alla fine di optò per la soluzione del patteggiamento che consentì di limitare i danni ad un solo punto di penalizzazione.
La posizione di Simone Onofrio Magliacano – Niente patteggiamento per lui. Al contrario, una pronuncia di proscioglimento.
Magliacano, «all’epoca dei fatti sindaco unico della società S.S. Turris Calcio s.r.l.», era stato deferito «per rispondere: della violazione degli artt. 4, comma 1, e 31, comma 1, del Codice di Giustizia per avere lo stesso, in data 16 ottobre 2024, sottoscritto e depositato presso la Co.Vi.So.C. una dichiarazione attestante circostanze non veridiche. Segnatamente per aver dichiarato che la società S.S. Turris Calcio s.r.l., alla data del 16 ottobre 2024, ha effettuato tutti i versamenti delle ritenute lrpef, dei contributi INPS e delle ritenute IRPEF relative agli incentivi all’esodo, dovuti per le mensilità di luglio e agosto 2024».
L’attività difensiva è stata nel suo caso tempestiva, effettiva e scrupolosa, al punto da condurre ad una pronuncia che ne attesta la totale estraneità ai fatti contestati.
Nella fase delle indagini (l’indiscrezione era trapelata nelle ultime settimane) Magliacano aveva disconosciuto la firma apposta al documento contestato; è stato poi ascoltato dalla Procura, che lo ha comunque deferito. Per tale motivo, in vista della udienza di questa mattina, erano state depositate memorie difensive ed una perizia di parte resa da un grafologo (che attestava che quella firma non era di Magliacano). Quindi la discussione di questa mattina innanzi al Tribunale, nel corso della quale è stata in sostanza evidenziata la circostanza della estraneità di Magliacano alla gestione contabile della società, «non avendo mai ottenuto riscontro alle richieste di documentazione formalmente inoltrate al club», come evidenziato dal legale che lo ha assistito e rappresentato, l’avvocato Luigi Ascione.
«La difesa non è stata facile – evidenzia l’avvocato Ascione – in considerazione del fatto che la Procura non ha arretrato di un passo, nemmeno a fronte della perizia calligrafica, che è documento di parte.
Era stata richiesta anche la nomina di un ctu ma evidentemente il tribunale non lo ha ritenuto necessario. La nostra linea difensiva ha sempre puntato al proscioglimento, non abbiamo mai nemmeno pensato a soluzioni alternative».
La posizione di Antonio Piedepalumbo – Due mesi di inibizione per l’amministratore unico del club, deferito per gli inadempimenti collegati alla scadenza del 16 ottobre e «per non aver depositato presso la Covisoc, entro il termine del 16 ottobre 2024, i modelli F24 quietanzati, avendo prodotto solo della documentazione dalla quale non è stato possibile riscontrare l’effettivo assolvimento dell’adempimento, avendo peraltro l’Agenzia delle Entrate attestato alla Co.Vi.So.C. che i modelli F24, inviati il 16 ottobre 2024, non hanno avuto esito positivo perché la banca ha rifiutato l’addebito delle somme sul conto indicato dal contribuente».
Anche nel suo caso, la quantificazione della sanzione è intervenuta a seguito di patteggiamento.
Con i patteggiamenti di Giardino e Piedepalumbo, salgono a tre – in pochissimi mesi – i casi di applicazione di una sanzione su richiesta per la Turris.
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