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l’Italia vince il trofeo. Battuta la Slovacchia 2-0


Quinta volta per le azzurre che superano la Slovacchia 2-0. L’Italia ha vinto l’edizione 2024 della Billie Jean King Cup di tennis femminile. Nella finale a Malaga le azzurre hanno battuto le slovacche grazie alle vittorie di Lucia Bronzetti contro Hrunčáková con il punteggio di 6-2, 6-4, e di Jasmine Paolini che nel secondo incontro ha superato 6-2, 6-1 Rebecca Šramková. Per l’Italia, capitanata da Tathiana Garbin, è il quinto successo nella manifestazione.

Per l’Italia era la settima volta in finale nella storia del torneo, il mondiale femminile di tennis per squadre nazionali, equivalente della Coppa Davis, per il maschile. Le azzurre erano già arrivate all’ultimo atto del torneo nel 2023 e poi nel 2006, 2007, 2009, 2010 e 2013. La squadra azzurra composta da Sara Errani, Jasmine Paolini, Lucia Bronzetti, Elisabetta Cocciaretto e Martina Trevisan, è scesa in campo contro la Slovacchia, che ha eliminato la Gran Bretagna in semifinale, mentre l’Italia ha battuto la Polonia di Iga Swiatek. Il momento d’oro del tennis italiano continua. La capitana Tathiana Garbin si affiderà talento di Jasmine Paolini e Sara Errani, oltre che alla buona condizione di Lucia Bronzetti, 25enne romagnola n.78 del mondo.

Le sfide in finale: Hruncakova-Bronzetti e Sramkova-Paolini, l’eventuale doppio vedrà la sfida tra Hruncakova/Mihalikova-e Errani/Paolini.

Primo singolare: Hrunčáková vs Bronzetti

L’azzurra solida e concentrata domina il primo set per 6-2 in 40′ con una grande prestazione. Decisivo il terzo break sul 5-2 dell’Italia con Lucia che serve per conquistare la prima frazione grazie ad un ottimo servizio. L’italiana si porta a casa il set senza grandi problemi. Nel secondo set Bronzetti, continuando a gestire la pressione anche dal punto di vista mentale, ottiene il successo conquistando la frazione per 6-4, dopo aver vinto 18 degli ultimi 20 punti e tre game di fila, mentre la slovacca, in confusione e anche in affanno, non è riuscita a gestire la scatenata avversaria.

E Lucia Bronzetti conquista il primo punto: battuta Hrunčáková in due set: 6-2, 6-4.

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Secondo singolare: Paolini vs Šramková

Il bilancio fra le due è a favore della slovacca per 4-2, ma l’azzurra ha vinto gli ultimi due incontri. 

Nel primo set si va ai vantaggi per tre game di fila con Jasmine che salva una palla break nel 5° game: 3-2 per l’azzurra. Poi l’italiana ottiene il break al 6° game ed 4-2 in suo favore. Jas in campo, molto precisa al servizio per mantenere il vantaggio e allungare sull’avversaria, si porta con facilità sul 5-2. E poi non c’è più nulla da fare per Šramková, la pressione dell’azzurra è troppo forte che domina il primo set per 6-2. Il secondo set scivola via facilmente per Jasmine Paolini che vince la seconda frazione con un netto 6-2 e si aggiudica il secondo punto per la vittoria, risultato che rende inutile la sfida del doppio. Per le Azzurre è il quinto trionfo alla BJK Cup, dopo 11 anni dall’ultima affermazione. 

Jasmine Paolini festeggia con le compagne della squadra italiana, Malaga, Spagna, 20 novembre 2024 (Afp)

Italia-Polonia

Il punto decisivo per ottenere la finale lo hanno portato le campionesse olimpiche a Parigi, Sara Errani e Jasmine Paolini, che dopo aver superato per 7-5, 7-5 il duo composto da Katarzyna Kawa e Iga Swiatek, battono per 2-1 la Polonia e conquistano così un posto nella finale alla Billie Jean King Cup per il secondo anno  consecutivo. 

Grande impresa delle azzurre del doppio che hanno  annullato tre set point nel primo parziale, vincendo poi sei game consecutivi nel secondo set. Sara Errani e Jasmine Paolini erano sotto 1-5, ed hanno rimontato per trionfare 7-5 arrivando in finale per la  settima volta nella storia di questa competizione.

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La semifinale si era aperta col successo nel primo singolare di Lucia Bronzetti contro la piu’ quotata Magda Linette per 6-4 7-6(3), poi, nel remake della finale dell’ultimo Roland Garros, la Paolini aveva lottato per oltre due ore e mezza contro la Swiatek, ma alla fine l’ex numero uno del mondo l’aveva spuntata per 3-6, 6-4, 6-4, centrando la quarta vittoria su quattro contro la toscana, anche se per la prima volta in tre set. Per Jasmine il riscatto è arrivato nel doppio insieme all’ormai collaudata partner e amica. E l’Italia di nuovo in finale.

Tathiana Garbin

Tathiana Garbin (gettyimages)

“Le mie ragazze non si sono mai arrese – sottolinea la capitana Garbin – Sono fierissima del mio team ma non è ancora finita, c’è ancora del lavoro da fare. Le ragazze dovranno lottare ancora, restare orgogliose di essere qui e non mollare. Non perdi mai se non ti arrendi”.

Dopo la finale persa col Canada nella passata stagione, le azzurre di Tathiana Garbin ci riprovano, cercando di emulare le imprese, tra il 2006 e il 2013, delle ragazze d’oro capaci di vincere per 4 volte l’allora Fed Cup. Era l’Italia di Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Roberta Vinci e Sara Errani, quest’ultima perfetto trait d’union con la nazionale di oggi, dove da talentuosa singolarista si è trasformata in infallibile doppista al fianco di Jasmine Paolini. Sono loro due il vero punto di forza della squadra azzurra: dopo aver vinto tutti e 4 gli Slam assieme alla Vinci, la 37enne romagnola ha costruito con la più giovane partner un duo terribile. E se l’oro di Parigi è stato il punto più alto di questa fantastica partnership, alle Finals di Malaga Errani e Paolini hanno trascinato l’Italia a giocarsi di nuovo la vittoria della Billie Jean King Cup, decidendo sia il quarto col Giappone che la difficile semifinale con la Polonia.

Billie Jean KIng e David Haggerty, Presidente ITF

Billie Jean KIng e David Haggerty, Presidente ITF (Getty)

Slovacchia-Gran Bretagna

Nel primo singolare Emma Raducanu si è imposta per 6-4, 6-4, in un’ora e 36 minuti di gioco, su Viktoria Hruncakova mentre nel secondo Rebecca Sramkova ha battuto in rimonta per 2-6, 6-4, 6-4, dopo una battaglia di due ore ed undici minuti, Katie Boulter.Decide il doppio: Viktoria Hruncakova/Tereza Mihalikova battono 6-2, 6-2 Olivia Nicholls/Heather Watson. La Slovacchia dunque continua a inseguire il secondo trionfo dopo quello del 2002.



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